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Le 6 regole d’oro per una foto profilo perfetta su LinkedIn

Massimo Pinciroli by Massimo Pinciroli
13 Maggio 2023
Home Social
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Come diceva Oscar Wilde “non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione” ma, ai giorni nostri, prima ancora che da un incontro di persona la “prima impressione” nasce dai profili social. Ecco perché, soprattutto in ambito professionale, è fondamentale scegliere con cura le immagini con cui ci vogliamo presentare.


Se siamo presenti su social professionali, come LinkedIn, non possiamo sottovalutare l’importanza della foto profilo.
Iniziamo allora dal chiederci perchè non averla non è neanche un’opzione da prendere in considerazione. La risposta a questa domanda ce la fornisce direttamente LinkedIn: “i membri che hanno una foto del profilo possono ricevere fino a 21 volte più visualizzazioni del profilo rispetto a chi non ce l’ha.”

Foto profilo LinkedIn mancante
L’assenza della foto in un profilo LinkedIn non è mai giustificabile, men che meno se la nostra professione è quella di fotografo!

Assodata la sua imprescindibilità, non possiamo poi dimenticare che, in tempi di realtà virtuale, la foto profilo è il principale elemento sul quale si basa la “fatidica” prima impressione che i nostri visitatori e potenziali recruiter si faranno sul nostro conto.
Ecco perchè dobbiamo porre estrema attenzione della sua scelta, basandoci su criteri che devono essere ben diversi da quelli impiegati per la scelta della foto profilo di altri social, primo fra tutti Facebook!

Per il nostro profilo LinkedIn scegliamo uno scatto recente e professionale

Il ritaglio di una foto di gruppo, al mare o durante una festa, non è mai una buona soluzione per LinkedIn, neanche se siete venuti particolarmente bene – Courtesy Pexels.com

A tale proposito ricordiamoci che LinkedIn non è Facebook: nessuno ci prenderà sul serio se come foto profilo utilizziamo il ritaglio di una foto di gruppo, in costume sulla spiaggia o sguaiati ad una festa di compleanno, dove magari sulla nostra spalla, dopo il crop, è ancora ben visibile la mano mozzata di chi ci stava vicino. Affidiamoci ad un amico, o meglio ancora ad un fotografo, che abbia padronanza tecnica, che capisca le nostre esigenze e che ci sappia guidare nella posa e negli atteggiamenti da assumere davanti all’obbiettivo. Se vogliamo apparire professionali, dobbiamo esserlo fin da subito!

Pubblichiamo una foto che ci permetta di essere riconosciuti

Un paio di occhiali da sole non sono di sicuro il modo migliore per instaurare il primo rapporto visivo con i nostri visitatori – Courtesy Pexels.com

Se abbiamo cambiato il taglio di capelli, abbiamo iniziato a portare gli occhiali, ci siamo fatti crescere la barba, siamo ingrassati/dimagriti o semplicemente se la foto che intendiamo usare ha più di due anni… è giunto il momento di cambiarla.
La foto profilo serve per renderci riconoscibili a chi non ci ha mai visto prima, ed una immagine non coerente non farà che creare una sensazione di disorientamento a chi ci incontrerà per la prima volta, magari ad un importante meeting. Per uscire un istante dall’ambito professionale, cosa pensereste incontrando per la prima volta un ragazzo od una ragazza che vi hanno conquistato sul web inviandovi foto di dieci chili meno o diedi anni fa?

Riempiamo il fotogramma

Una foto ambientata si presta più ad essere utilizzata come immagine di copertina che non come foto profilo – Courtesy Pexels.com

Capisco che qualcuno possa essere attratto dalla tentazione di pubblicare un ritratto ambientato, magari seduto alla propria scrivania o ripreso da lontano nello svolgimento del proprio lavoro, ma non è una buona idea. La foto profilo non è un’immagine da editoriale, ma una foto in cui dobbiamo essere immediatamente ed inequivocabilmente “leggibili” e riconoscibili. Nessuno avrà la pazienza di ingrandire lo scatto per cercare di capire se dietro ad una scrivania ingombra con pc e libri siamo proprio la persona che stava cercando. Applichiamo pertanto regole simili a quelle delle fototessera e tagliamo l’inquadratura alle spalle per riempire il fotogramma con il nostro bel faccione. Se poi proprio volessimo pubblicare anche su LinkedIn uno scatto più complesso, alla nostra scrivania o magari sul palco di un convegno dove siamo intervenuti come relatori, possiamo sempre caricarla come foto di copertina.

Teniamo un atteggiamento adatto al nostro pubblico

Outfit e ambientazione sono corretti, ma l’atteggiamento è sicuramente destabilizzante – Courtesy Pexels.com

Pensiamo al pubblico al quale ci stiamo rivolgendo. Stiamo cercando un nuovo lavoro? Vogliamo comunicare credibilità a nuovi potenziali clienti? Stiamo cercando di mettere a proprio agio i nostri interlocutori lasciando intendere che siamo persone simpatiche? Un sorriso non guasta mai, magari anche solo con lo sguardo. Non dobbiamo ridere in modo sguaiato né apparire troppo seri, a meno che questi estremi non siano funzionali al messaggio che vogliamo trasmettere.

L’abito fa il monaco

Outfit particolari o legati ad un evento specifico potrebbero essere fuorvianti o troppo caratterizzanti per l’uso come immagine profilo di LinkedIn – courtesy Pexels.com

Su LinkedIn la foto in costume da bagno può funzionare se siete dei campioni di sport acquatici. In tutti gli altri casi, no. In generale, se non “giacca e cravatta”, sarebbe meglio ricorrere ad un abbigliamento sobrio e formale: una camicia in tinta unita neutra può essere un buon punto di partenza sia per uomini che per donne. Non dimentichiamo che il look dovrebbe sempre essere in linea con il settore professionale di riferimento. Di sicuro Bank & Finance hanno dress code ben diversi e più stringenti da quelli di chi opera in ambiti artistici e creativi. Ancora una volta, cercate sempre di essere coerenti con il pubblico al quale vi rivolgete.

Eliminiamo le distrazioni

Dopo le immagini da evitare, ecco l’esempio di un semplice ma perfetto ritratto professionale scelto fra i miei contatti di LinkedIn: l’amico Mario V. Guffanti in una immagine scattata da Massimo Pinciroli, un omonimo con cui oltre che nome e cognome, condivido anche il “campo di lavoro”.

Eliminiamo le distrazioni: per la nostra foto profilo ricorriamo ad un fondale fotografico, possibilmente neutro ed omogeneo. Il nero, il bianco ed il grigio sono dei classici con cui non si sbaglia mai. A seconda della nostra professione e di ciò che vogliamo comunicare, possiamo osare anche con altri colori. L’importante è che il fondale sia sempre in grado di “staccare” il soggetto dallo sfondo, possibilmente creando un certo contrasto. Cerchiamo di evitare fondali artistici, geometrici o comunque elaborati, che potrebbero creare confusione e distrazione.

Massimo Pinciroli

Massimo Pinciroli

Cresciuto a pane, salame e fotografia, approdo giovanissimo al settore fotografico iniziando a lavorare per un'importante multinazionale di analogica memoria e dando così il via a quell’indissolubile connubio fra passione e professione che da sempre mi accompagna. Quando non sono impegnato a dare supporto ai clienti, a tenere corsi o creare contenuti per riviste o per il web, inganno il tempo realizzando stampe fine art per me o per gli amici.

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