Come abbiamo sottolineato in più occasioni, Adobe è costantemente impegnata nello sviluppo e nel miglioramento dei suoi software, che ad ogni versione si vedono arricchiti di nuove funzioni. In questo articolo analizzeremo da vicino il funzionamento dello slider Texture da poco introdotto in Adobe Camera Raw.
Tra i comandi recentemente aggiunti all’interfaccia di Adobe Camera Raw (ma anche di Lightroom) troviamo il cursore denominato Texture. Ne abbiamo già parlato in questo articolo, ma proviamo oggi ad analizzarlo da vicino, per comprendere meglio il suo principio di funzionamento.
Il cursore Texture
Un po’ come accade con la maschera di contrasto, anche il comando texture riconosce i bordi dei soggetti presenti nella nostra foto e concentra su di essi la sua azione. Nello specifico, il comando texture agisce sui bordi spessi dell’immagine, rendendoli maggiormente materici e densi.
Può essere inteso come una sorta di nitidezza aggiuntiva per i dettagli a bassa frequenza da abbinare, con parsimonia, al classico sharpening”aggiunto per mezzo del pannello dettagli.
Nella prima immagine possiamo vedere l’ingrandimento della scala di grigi che utilizzeremo per confrontare gli effetti di diversi comandi.
Nella seconda immagine possiamo vedere l’effetto del cursore Contrasto. Esso modifica l’istogramma portando i toni scuri verso il nero ed i toni chiari verso il bianco. L’aumento della separazione fra toni chiari e toni scuri è quello che, non a caso, viene chiamato aumento di contrasto.
Nella terza immagine possiamo apprezzare l’effetto del cursore Chiarezza. Utilizzando questo comando, il contrasto viene applicato a partire dai bordi degli elementi presenti sulla scena in modo parziale e sfumato. Possiamo infatti notare che ciascuno dei cerchi concentrici non è più rappresentato da una “tinta piatta”.
In questa quarta immagine apprezziamo infine l’effetto dello slider texture. Possiamo per qualche verso assimilare il suo comportamento a quello del comando Chiarezza, notando che la sua azione si concentra però nei pochi pixel di confine dei bordi degli elementi. Le linee di confine sono così oggetto di un ispessimento che dona croccantezza e matericità alla fotografia.
Testo e immagini © Alessandro Anglisani 2021 – vietata la riproduzione