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Il tempo di sincronizzazione: andare oltre i limiti del sincro X

Massimo Pinciroli by Massimo Pinciroli
20 Luglio 2021
Home Lighting
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Per anni i fotografi hanno dovuto fare i conti con i vincoli imposti dal tempo di sincronizzazione noto come sincro X. Scopriamo insieme quali sono le tecniche a disposizione per superare questo limite!


Chi scatta con il flash sicuramente conosce bene i limiti imposti dal tempo di sincronizzazione della propria fotocamera, spesso noto con il nome di Sincro-X. Ho già affrontato l’argomento in questo articolo.

Tuttavia possono esserci particolari situazioni in cui il fotografo, pur desiderando usare il flash, sente la necessità di scattare con un tempo di sincronizzazione più rapido del tempo di sincro-X consentito dalla sua macchina fotografica. Pensiamo, ad esempio, a quando si vuole sottoesporre la luce ambiente in esterni ed in una giornata luminosa. O alla necessità di fotografare un soggetto in rapido movimento in situazioni di luce mista, dove l’azione non verrebbe “bloccata” dal sincro X, solitamente di 1/200 o 1/250 al massimo.


Per poter superare tali limiti, i produttori di fotocamere e di flash hanno sviluppato tecniche tra loro sostanzialmente diverse: proviamole ad analizzarle per conoscerne pregi e difetti.

High Speed Sync

L’High Speed Sync, o HSS, è una tecnica originariamente messa a punto da Canon e Nikon per i loro flash a slitta che viene ora implementata anche da altri produttori di flash e di fotocamere. Consiste nel far “pulsare” molto rapidamente il lampo per tutta la durata dell’esposizione, simulando così il comportamento di una luce continua.


Per il fotografo l’High Speed Sync è una tecnologia di semplice utilizzo, in quanto gestita “automaticamente” da fotocamera e flash.
Affinché sia attuabile, tuttavia, flash e macchina fotografica devono dialogare in modo molto stretto. Ecco perché il flash, od il trigger che lo comanda, devono essere “dedicati” al brand di fotocamera in uso. Per poter far pulsare il flash molto rapidamente, inoltre, è necessario ridurne drasticamente la potenza e ciò ci costringerà a posizionarlo molto vicino al soggetto. L’efficienza luminosa inoltre diminuirà al velocizzarsi del tempo di scatto. I frequenti e ripetuti lampi, sebbene a bassa potenza, causano inoltre un sensibile riscaldamento del lampeggiatore ed un massiccio consumo delle batterie.

HyperSync

HyperSync è una tecnologia messa a punto da PocketWizard per i suoi radiocomandi. Lavorando con HyperSync l’impulso di scatto viene inviato al flash prima che l’otturatore si apra, in modo che l’esposizione avvenga in concomitanza con il picco di emissione luminosa. E’ facile intuire come una precisa “messa a punto” dell’anticipo del comando di scatto del flash sia cruciale per la qualità dei risultati. Sebbene esistano in rete delle linee guida per tale impostazione, molto spesso il valore da settare deve essere trovato in modo sperimentale in quanto ogni flash ed ogni fotocamera si comportano in modo diverso.

La sfumatura a gradiente con la sincronizzazione HyperSync

Anche dopo una precisa messa a punto, con tempi sopra il 1/1500s può presentarsi una sorta di vignettatura degradante.

Hi-Sync

Delle tecnologie messe a punto per utilizzare il flash con tempi di otturazione rapidi, l’Hi-Sync o HS è quella più recente. Per quanto a prima vista possa sembrare molto simile all’Hyper-Sync, tecnologia con la quale ha numerosi punti in comune, l’HS ha l’innegabile vantaggio di essere prontamente attuabile senza complesse impostazioni. Come l’HyperSync, anche l’Hi-Sync funziona facendo scattare il flash prima dell’apertura dell’otturatore. In questo caso i telecomandi dedicati dialogano in modo stretto con la reflex utilizzata e contengono le mappe di comportamento dei principali flash, rendendo così superflua la complicata fase di messa a punto sperimentale.


Studiata e realizzata da Elinchrom per i suoi flash da studio e a batteria, la tecnologia Hi-Sync può essere estesa anche ad altri lampeggiatori. Grazie al ricevitore Elinchrom Skyport Universal è infatti possibile applicarla ad altri flash, purché caratterizzati da una emissione lenta del lampo.

Uno scatto in Hi-Sync
Copyright di Michael Clark – scattata a 1/8000s f/3.5 ISO 800

Grazie all’Hi-Sync utilizzato con appositi flash Elinchrom è possibile ottenere immagini illuminate in modo omogeneo anche ad 1/8000s.



Immagini tratte dal sito elinchrom.com

Massimo Pinciroli

Massimo Pinciroli

Cresciuto a pane, salame e fotografia, approdo giovanissimo al settore fotografico iniziando a lavorare per un'importante multinazionale di analogica memoria e dando così il via a quell’indissolubile connubio fra passione e professione che da sempre mi accompagna. Quando non sono impegnato a dare supporto ai clienti, a tenere corsi o creare contenuti per riviste o per il web, inganno il tempo realizzando stampe fine art per me o per gli amici.

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