fbpx
  • ABC fotografia
  • Chi sono
  • Collabora con ABC fotografia
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
ABC Fotografia
  • Tecnica
    • Tecnica base
    • Tecnica digitale
    • Lighting
    • Postproduzione
    • Fotografia Argentica
  • Gestione Colore
  • Stampa Fine Art
  • Videoguide
  • Collaborazioni
    • FotoIt
    • Osservatorio Digitale
  • Servizi
    • Corsi e Consulenze
    • Stampe Fine-Art
Nessun Risultato
Vedi tutti i risultati
  • Tecnica
    • Tecnica base
    • Tecnica digitale
    • Lighting
    • Postproduzione
    • Fotografia Argentica
  • Gestione Colore
  • Stampa Fine Art
  • Videoguide
  • Collaborazioni
    • FotoIt
    • Osservatorio Digitale
  • Servizi
    • Corsi e Consulenze
    • Stampe Fine-Art
Nessun Risultato
Vedi tutti i risultati
ABC fotografia
Nessun Risultato
Vedi tutti i risultati

Il diaframma e la sua importanza

Massimo Pinciroli by Massimo Pinciroli
9 Marzo 2020
Home Tecnica base
Condividi su FacebookCondividi su TwitterInvia tramite WhatsAppInvia tramite Email

Sappiamo tutti che il diaframma regola quanta luce attraverserà l’obbiettivo, ma la sua utilità non si esaurisce qui…


In un articolo precedente abbiamo definito quali sono i tre parametri da padroneggiare, in funzione della quantità di luce presente sulla scena, per raggiungere la corretta esposizione delle nostre fotografie. Abbiamo anche visto quali sono le impostazioni che abbiamo a disposizione per dare priorità ad uno di questi valori e lasciar calcolare gli altri alla macchina fotografica.

Dovremmo anche aver capito che, se l’unico fine è quello di esporre correttamente le nostre immagini, le combinazioni possibili di sensibilità, tempo di scatto e diaframma sono veramente numerose. Perché allora preoccuparsi di scegliere un particolare tempo o un particolare diaframma?

Se la scelta del tempo di scatto influisce su come la nostra immagine registrerà il movimento, un valore di diaframma più aperto o più chiuso ci permetterà di gestire quali saranno le zone nitide e le zone sfuocate.

Ma partiamo dall’inizio…

Il diaframma

Il diaframma è un elemento meccanico presente nell’obiettivo della macchina fotografica, per la precisione in quello che viene chiamato “centro ottico” della lente. La sua funzione è quella di variare il diametro del foro attraverso cui passa la luce che colpirà il sensore.

La scala che indica le aperture di diaframma è composta da strani valori numerici, preceduti dal simbolo f/, che spesso, per praticità, sulle fotocamere viene emesso:

f/1 — f/1,4 — f/2 — f/2,8 — f/4 — f/5,6 — f/8 — f/11 — f/16 — f/22 — f/32  eccetera

Perché una scala così strana e poco intuitiva e, soprattutto, cosa significa il simbolo f/? 

Lo scopo di questi numeri è quello di indicare in modo omogeneo la “quantità” di luce che transita nell’ottica e che quindi sarà in grado di fornire lo stesso valore di esposizione anche con obiettivi di lunghezza focale diversa. Per fare ciò, dovremo indicare l’apertura in funzione della lunghezza focale, e il simbolo f/ sta proprio ad indicare quest’ultima.

Proviamo ad esemplificare:

  • l’“apertura relativa” del diaframma corrispondente a f/2 di una lente con lunghezza focale 100mm avrà un diametro nominale di 50mm: 100mm/2 (cioè f/2) = 50mm
  • la stessa “apertura relativa” per un’ottica da 50mm sarà di soli 25mm: 50mm/2 = 25mm.

Questo, tra le altre cose, ci spiega perché i teleobiettivi “luminosi”, quindi capaci di ampie aperture di diaframma, abbiano sempre dimensioni e pesi considerevoli.

Così come accade per i tempi, la scala sopra indicata riporta solo incrementi interi di 1 stop. Non è raro trovare fotocamere che consentano di impostare anche scatti di mezzo stop o di 1/3 di stop per una più precisa regolazione.

Controllare l’esposizione

Negli articoli precedenti lo abbiamo paragonato ad un rubinetto che, a seconda del grado di apertura, lascerà passare un flusso d’acqua più o meno copioso.

Dal punto di vista dell’esposizione, pertanto, il suo uso risulta abbastanza intuitivo:

  • La scena è molto illuminata? Chiuderò il diaframma (valori alti: 11, 16).
  • Devo scattare con poca luce? Lo aprirò fin che il mio obiettivo me lo consente (2,8, 2 o anche di più).

Controllare la profondità di campo

Da un punto di vista più “artistico” però, il diaframma svolge una ulteriore funzione. Ci consente infatti di decidere l’estensione della porzione di immagine da registrare nitidamente: in poche parole, la profondità di campo.

Lo scatto con un obiettivo molto “luminoso”: f/0,95
La profondità di campo è talmente ridotta da avere un solo occhio a fuoco.

Ogni obiettivo può essere messo a fuoco ad una particolare distanza e, da un punto di vista squisitamente teorico, solo gli oggetti presenti a tale distanza verrebbero riprodotti nitidamente. Nella pratica, invece, la zona nitida si estende anche un po’ prima ed un po’ dopo il piano di messa a fuoco fissato, e l’impiego di un valore di diaframma più o meno chiuso ci consente di regolare quanto questa zona di nitidezza debba estendersi.

Lo scatto con un 200mm a f/2.8 consente di “staccare” il soggetto dallo sfondo, che risulta sfuocato per non distrarre l’attenzione.

L’uso di un diaframma aperto comporterà una ridotta profondità di campo. L’immagine sarà nitida solo sul piano focheggiato, e le altre zone diverranno subito sfuocate. Una regolazione di questo tipo può essere utile per isolare il soggetto dallo sfondo, staccandone i piani.

Lo scatto con un grandangolo con il diaframma chiuso a f/16 consente di poter leggere sia i soggetti vicini alla fotocamera che quelli sullo sfondo.

Al contrario l’uso di un diaframma chiuso massimizzerà la profondità di campo, utile quando il soggetto si estende lungo l’asse di ripresa o quando si vogliono registrare in modo nitido elementi presenti su diversi piani della scena.

Se siete interessati a scoprire qualcosa in più sulla profondità di campo, potete proseguire la lettura con questo articolo!

Massimo Pinciroli

Massimo Pinciroli

Cresciuto a pane, salame e fotografia, approdo giovanissimo al settore fotografico iniziando a lavorare per un'importante multinazionale di analogica memoria e dando così il via a quell’indissolubile connubio fra passione e professione che da sempre mi accompagna. Quando non sono impegnato a dare supporto ai clienti, a tenere corsi o creare contenuti per riviste o per il web, inganno il tempo realizzando stampe fine art per me o per gli amici.

Related Posts

Un calibratore i1Display PRO di XRite su un monitor
Tecnica base

Luminosità, luminanza e Illuminamento.

19 Marzo 2021
Il logo della rivista Ferrania
Tecnica base

La rivista Ferrania rivive in digitale

11 Novembre 2020
Massimo Pinciroli esposimetro
Tecnica base

Luce incidente o luce riflessa? Questo è il dilemma!

4 Novembre 2020
Ghiera otturazione e sincro X
Lighting

Scattare col flash: l’importanza del Sincro X

28 Luglio 2020
Successivo
Scatto con ridotta profondità di campo

Alla scoperta della profondità di campo

Comments 2

  1. BRUNO says:
    3 anni fa

    FANTASICO SPIEGAZIONE SEMPLICE E CHIARO COME SOLAMENTE TU SAI FARE COMPLIMENTI.

    Rispondi
    • Massimo Pinciroli says:
      3 anni fa

      Ciao Bruno, grazie del commento! Apprezzatissimo! 🙂

      Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter

Controlla la tua casella di posta o la cartella spam per confermare la tua iscrizione

ABC fotografia

© 2020-2021 ABC Fotografia by Massimo Pinciroli - Web-design courtesy of IKIweb

Informazioni

  • Chi sono
  • Collabora
  • Contatti
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Copyright

Restiamo in contatto

Nessun Risultato
Vedi tutti i risultati
  • Tecnica
    • Tecnica base
    • Tecnica digitale
    • Lighting
    • Postproduzione
    • Fotografia Argentica
  • Gestione Colore
  • Stampa Fine Art
  • Videoguide
  • Collaborazioni
    • FotoIt
  • Servizi
    • Corsi e Consulenze
    • Stampe Fine-Art
  • Contatti
  • Collabora
  • Chi sono
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Copyright

© 2020-2021 ABC Fotografia by Massimo Pinciroli - Web-design courtesy of IKIweb